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ODESSA

Nella bellezza austera delle Dolomiti, una famiglia in fuga si muove in un mondo frammentato, fatto di gentilezza nascosta e minaccia latente, mentre Josef, un padre devoto, lotta per proteggerli sia dai pericoli esterni sia da quelli sepolti nel suo passato.

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PERIODO

Quando Harald propose l'idea per Odessa, ci accordammo subito sull'approccio visivo. Il film è un road movie d'epoca ambientato nello scenario mozzafiato delle Dolomiti. La location emana una bellezza assoluta, ma è allo stesso tempo inquietante e, a tratti, quasi diabolica. Volevamo immergere il pubblico nell'atmosfera della fine degli anni '40 senza esagerare. Girare in pellicola ci ha fornito la grana e la resa cromatica di cui avevamo bisogno, senza eccessive interferenze digitali.

Arricam LT (S35 4-perf)
Atlas Orion 2x Anamorfico

VISION3 250D 5207/7207
VISION3 500T 5219/7219
VISION3 50D 5203/7203
EASTMAN DOUBLE-X 5222/7222 (Scene monocromatiche)

 

CELLULOIDE

Abbiamo girato gli esterni con Kodak 50D e 250D, e gli interni e le scene notturne con la pellicola 500T. Abbiamo illuminato la pellicola al tungsteno 500 con la luce diurna per preservare le sfumature fredde dopo lo sviluppo. Ho sovraesposto tutti i rullini di 1 o 2 stop per garantire che la grana della pellicola fosse sufficientemente presente da esaltare il carattere grezzo, pur mantenendo i dettagli nelle aree più scure. Oltre all'eccellenza visiva della pellicola, il mezzo ci ha anche costretto a un flusso di lavoro diverso. Volevamo che la pellicola avesse un'estetica classica senza che il lavoro della macchina da presa risultasse troppo dominante. Volevamo abbinare l'aspetto organico della pellicola con l'ambiente circostante mozzafiato, consentendo alla crudezza di riflettere sia la crudezza del personaggio sia la natura del flusso di lavoro.

Fotocamera di Johan Dijkstra
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ANAMORFICO

Abbiamo abbinato il calcio Kodak agli Atlas Orion. Gli anamorfici 2x sono moderni e compatti, il che si è rivelato di grande aiuto nelle condizioni meteorologiche a volte imprevedibili delle Dolomiti. Allo stesso tempo, li abbiamo trovati poco curati: se spinti al limite, ci hanno regalato imperfezioni che ne accentuavano l'aspetto d'epoca. Poiché questi obiettivi sono stati sviluppati molto dopo l'era della celluloide, li abbiamo testati.

ampiamente in combinazione con l'Arricam LT e studiò il lavoro di Linus Sandgren su Babylon, all'epoca l'unica grande produzione in celluloide girata con gli Orion.

L'obiettivo da 40 mm è diventato il nostro preferito e abbiamo sempre inquadrato Josef leggermente più vicino rispetto a Irene e Rolf. Volevamo avvicinare il pubblico al protagonista così tanto che, forse inconsciamente, sviluppasse simpatia ed empatia per lui.

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